Fin dall’antichità è stato riconosciuto all’oro un valore superiore a quello degli altri metalli, ragione per la quale è stato fin da subito utilizzato come fondamentale mezzo di pagamento e per la coniazione della moneta.
L’archeologia ci ha dimostrato che già 5000 anni fa si realizzavano oggetti preziosi in oro. Abbiamo gioielli realizzati da artigiani mesopotamici ed egiziani e, veri maestri nella lavorazione dell’oro, furono gli Etruschi ed i Romani.
I Romani utilizzarono la quantità di oro presente nelle leghe con le quali realizzavano le monete per determinarne il valore, aumentando o diminuendo la percentuale di oro per gestire la svalutazione.
Nell’era moderna i primi ad utilizzare l’oro come valuta corrente furono gli Inglesi che nel 1816 adottarono il sistema cosiddetto del “gold standard”.
Nei decenni successivi anche Stati Uniti, Francia, Germania e altre nazioni si adeguarono al “gold standard” introducendo, di fatto, la convertibilità in oro delle monete nazionali.
Il sistema aureo durò fino alla prima guerra mondiale e l’abbandono dello standard provocò un decennio di instabilità monetaria, fino a quando dal 1925 in avanti, le banche centrali nazionali affiancarono alle riserve auree le valute convertibili.
Nacque, di fatto, il gold exchange standard.
Naturalmente, per attribuire il valore di cambio alle valute era necessario fare riferimento al prezzo dell’oro che dal 1919 veniva fissato giornalmente, attraverso un accordo tra le banche, dal London Gold Market Fixing.
I membri attuali del London Gold Market Fixing sono le banche NM Rothschild & Sons, Mocatta & Goldsmid, Samuel Montagu & Co, Pixley & Abell e Sharps & Wilkins che si alternano alla presidenza dell’ente con cadenza annuale.
Il prezzo dell’oro si determina due volte al giorno, alle 10,30 am e alle 15,00 pm e viene fissato in dollari, sterline ed euro dai 5 membri dell’ente collegati in teleconferenza.
Il prezzo stabilito, detto fixing, viene comunicato al London Bullion Market e alle piazze finanziarie che lo utilizzano come riferimento per i contratti derivati sull’oro.
Al momento il mercato dell’oro è dominato dalla legge della domanda e dell’offerta derivate dal mercato finanziario ed è per questo che l’oro è ancora considerato materia di investimento e non una materia prima o commodity, infatti solo il 10% dell’oro mondiale viene acquistato a fini industriali.
Ancora oggi, come succede da seimila anni, l’oro è considerato un valore e un bene rifugio.
Quando si verificano crisi economiche che abbassano il valore del denaro, tipicamente il valore dell’oro aumenta ed è quindi tutt’ora considerato alla stessa stregua del denaro, essendo l’oro facilmente convertibile in moneta sonante in qualunque parte del mondo.
In realtà, l’oro è diventato negli anni un bene da utilizzare come rifugio per mettere al sicuro il proprio denaro.
Come accennato in precedenza, durante le crisi economiche il valore dell’oro tende a crescere.
Questo succede perchè nel mondo la valuta considerata di riferimento in campo finanziario è il dollaro e quindi banche, fondazioni, fondi d’investimento e tutti i soggetti che lavorano attraverso le scommesse di borsa, utilizzano normalmente grandi quantità di dollari per svolgere le proprie operazioni.
Nei momenti di crisi, però, il valore di scambio del dollaro statunitense diminuisce impoverendo di fatto i soggetti che ne possiedono grandi quantità.
Per parare il colpo, questi soggetti scambiano una gran parte della propria disponibilità valutaria in oro e, l’aumento repentino della richiesta del prezioso metallo che ne consegue, provocano un rialzo immediato del prezzo d’acquisto dell’oro e quindi del suo valore.
Rivendere l’oro al momento giusto permetterà di ripristinare il valore effettivo del proprio contante.
Il prezzo dell’oro è quindi correlato non solo alla legge della domanda e dell’offerta ma anche al valore del dollaro statunitense.
Il meccanismo del fixing è da sempre sottoposto a forti critiche per la sua scarsa trasparenza che permette di manipolare il prezzo dell’oro secondo convenienza tanto che, non molto tempo fa, la Barclais è stata multata per manipolazione del prezzo dell’oro sul mercato di Londra.
Per questo motivo dal marzo del 2015 il sistema di fixing è stato modificato attraverso l’adozione di una specifica piattaforma d’asta a gestione indipendente.