Chiunque abbia mai avuto tra le mani un oggetto d’oro si sarà posto almeno una volta nella vita la seguente domanda: chissà quanto vale? Normale che sia così, visto che il metallo nobile per definizione è da sempre legato al concetto di valore e ricchezza, che suscita interesse e curiosità di una quantificazione anche senza l’impellenza di una vendita.
Trovare una risposta, però, non è semplicissimo, perché, esclusi i casi straordinari in cui si ha per le mani una pagliuzza, una pepita o un lingotto, qualsiasi altro oggetto in oro non è mai formato da questo metallo in purezza, ma lo si trova sempre legato ad altri materiali in leghe di diverso tipo.
Il perché è presto detto: l’oro, per le sue caratteristiche naturali, è un metallo estremamente malleabile, per essere lavorato e reso stabile, quindi, deve necessariamente essere associato a un altro metallo che, inevitabilmente, modificherà la percentuale di oro puro presente nel manufatto finale. Proprio questa caratteristica di unione con altri metalli è alla base del concetto di “carato”, ovvero l’unità di misura che indica la percentuale di oro rispetto al totale dell’oggetto. Più alta è la quantità di oro, maggiore sarà il numero dei carati e, di conseguenza, il valore dell’oggetto.
Per avere una valutazione precisa, quindi, non basta far riferimento al valore dell’oro in borsa, perché, questo, si riferisce sempre all’oro puro. Partendo da quel valore, bisognerà, invece, rapportarlo all’effettiva quantità di oro presente nel gioiello o in quant’altro si voglia valutare.
Per fare un esempio pratico, si consideri che, in Italia, in genere i gioielli sono a 18 carati. Considerando che, per convenzione, l’oro puro è considerato a 24 carati, si capisce la differenza che c’è tra l’oro puro e l’oro lavorato. Traducendo il discorso in millesimi, i 18 carati diventano un titolo di 750/000, ovvero: fatte mille le parti del gioiello, 750 di esse sono in oro, mentre le restanti sono di altri metelli.
Per una valutazione precisa, allora, ancora una volta viene in aiuto internet che, grazie ai servizi di compro oro online, permette di verificare in tempo reale la quotazione precisa del proprio gioiello e, con il sistema del blocco del prezzo, avere la certezza di poter contare sempre sulla miglior quotazione possibile.
Il sistema è molto semplice: alcuni siti internet, di solito di importanti brand di compro oro, presentano al loro interno un form in cui è possibile inserire i dati relativi all’oggetto di cui si vuole fare la valutazione. I numeri che interessano sono quelli relativi al peso dell’oggetto e ai suoi carati. Con queste semplici informazionim il sistema, rifacendosi alle quotazioni in tempo reale dell’oro, è in grado di dare una valutazione immediata del valore dell’oggetto. A questo punto, se l’utente è soddisfatto della valutazione ottenuta, la possibilità che il sistema gli offre è quella di bloccare il prezzo visualizzato per un arco di tempo di 24/48 ore. Se in questo lasso di tempo ci si reca in un punto vendita del brand sul cui sito si è effettuata la quotazione on line, si può portare a termine la compravendita con la garanzia di vedersi riconosciuta l’esatta valutazione congelata su internet, indipendentemente da eventuali variazioni che si possono essere verificate sul mercato nel frattempo.
Se, invece, la valutazione del momento non è di proprio gradimento, oppure se, una volta bloccato il prezzo, ci si ripensa e si cambia idea, non sussiste alcun problema, perché basterà lasciar scadere l’arco di tempo di 24/48 ore e la valutazione scadrà senza nessun obbligo di vendita da parte di chi ha effettuato l’operazione, consentendo di procedere a una nuova valutazione che terrà conto delle nuove quotazioni dell’oro e che, a quel punto, potrebbe soddisfare le esigenze di ciascuno.
Per completezza, è bene sapere che, una volta in negozio, ci sono alcune semplici regole che devono essere osservate a garanzia del cliente e del rispetto delle leggi. Prima di tutto gli oggetti verranno ripesati, sempre alla presenza del cliente. Quindi, con alcune semplici procedure come il saggio “alla tocca”, il negoziante verificherà l’autenticità dell’oro e la caratura dell’oggetto. Per quanto riguarda il pagamento, infine, secondo le norme antiriciclaggio, per cifre superiori ai mille euro non si possono effettuare pagamenti in contanti ma solo tramite assegno o bonifico bancario.
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