Compro Oro Solo Il Bello Dell’oro Usato

oro lavoratoDalla fine degli anni ’90, per i cittadini italiani in possesso di oggetti di metallo prezioso (oro, argento, platino ecc.) esiste una nuova possibilità di cambiare quel tipo di merce in denaro contante: grazie ai negozi Compro Oro.

In un certo senso possiamo dire che utilizzare i propri oggetti preziosi come i gioielli per ragioni finanziarie senza svenderli al primo offerente è una pratica che viene da molto lontano. E’, infatti, dal quindicesimo secolo che, su iniziativa di frati Francescani, fu data la possibilità ai cittadini in difficoltà economiche di utilizzare i propri beni per ottenere denaro utilizzabile, ad esempio, per il pagamento di prestiti pregressi che altrimenti non si sarebbero potuti onorare, oppure da utilizzare per intraprendere attività lavorative.

Si chiamava Monte di Pietà. I frati, in cambio di oggetti di valore dati loro come garanzia, fornivano ai cittadini una quantità di danaro pari a 3/4 del valore stimato per l’oggetto prezioso. Dopo un certo periodo, tipicamente un anno, il cittadino poteva andare a riprendere il proprio oggetto dato in pegno se restituiva la somma avuta precedentemente, senza pagare interessi o pagandone in misura molto minore rispetto a quanto chiedevano altri enti erogatori di prestiti. Soprattutto all’inizio, il bene dato come garanzia poteva non essere un oggetto prezioso ma anche un altro bene con un valore sufficientemente definito e sufficientemente duraturo nel tempo. 

Se, dopo il periodo del prestito, il cittadino non riusciva a rifondare il Monte di Pietà, i propri beni non gli erano restituiti, ed erano posti in vendita tramite sistemi come le aste.

Successivamente l’attività del Monte di Pietà, che si chiamerà anche Monte dei Pegni o Banco dei Pegni, sarà svolto da fondazioni che ruotavano attorno a banche e a istituti finanziari. Questo tipo di istituzioni sono presenti anche ai giorni nostri, ma, per vari motivi, la loro attività va diminuendo e molte banche stanno decidendo di eliminare anche storiche istituzioni di questo tipo. 

Sebbene da un certo punto di vista l’attività dei Compro Oro può essere paragonata a quella del banco dei pegni, occorre sottolinearne comunque le differenze, che sono sostanziali e, generalmente, a vantaggio dei clienti di questi negozi.

La principale differenza sta nel fatto che gli oggetti preziosi non sono trattenuti temporaneamente per poi essere restituiti, ma sono venduti dai possessori al negozio Compro Oro, che corrisponderà per l’acquisto una somma di danaro funzione del valore effettivo del bene. 
Trattandosi, tipicamente, di oggetti in oro, il gioiello sarà trattato come oro usato, e quindi con modalità di valutazione ben definite che dipendono dal peso dell’oggetto e dalla purezza dello stesso. Occorre considerare che non è necessario che il gioiello sia di design, esteticamente accattivante o altro: anche monili guasti o usurati possono essere utilizzati per questo scopo. 
La valutazione sarà naturalmente in funzione del valore dell’oro nel momento della vendita, la cui quotazione è definita dal cosiddetto fixing dell’oro di Londra. Due volte al giorno, alle ore 10 e alle ore 15, alla principale Borsa Valori del continente europeo cinque banche, in particolare la Deutsche Bank la Barclays la Bank of Nova Scotia, HSBC e la Societe Generale, stabiliscono questo parametro, che sarà tenuto in considerazione dai vari Compro Oro italiani per la stima del valore del bene.

Come si diceva precedentemente, questi esercenti hanno cominciato ad esistere alla fine degli anni ’90. Durante il periodo successivo, e fino al 2011, l’aumento notevolissimo del costo del metallo prezioso, che è passato da circa 9 dollari al chilogrammo a ben 59 dollari al chilogrammo, ha contribuito alla notevolissima diffusione di questi esercizi, che stanno avendo qualche difficoltà in più solo nell’ultimo periodo a causa del calo del prezzo dell’oro, ora attorno ai 42 dollari per chilogrammo.

Per garantire la correttezza e la serietà di questi negozi, lo stato italiano si è sempre dimostrato piuttosto severo. Dal 2007 anche in questi luoghi devono essere rispettate le norme antiriciclaggio, precisate proprio in quell’anno. Queste norme, tra l’altro, sono una delle ragioni per le quali i Banchi dei Pegni sono gradatamente entrati in crisi.

Vediamo a grandi linee cosa prevedono queste normative. Innanzitutto l’identificazione del cliente, che deve essere un privato maggiorenne, quindi dotato di carta di identità che deve essere esibita al negoziante. Il negoziante deve avere un registro contenente i dati di chi usufruisce dei suoi servizi e le operazioni effettuate. 
Gli oggetti acquistati devono essere trattenuti così come sono stati loro forniti per 10 giorni, periodo nel quale il prezzo dell’oro può peraltro subire delle variazioni. Per cautelarsi, i negozianti di Compro Oro ne terranno conto nella quotazione del bene, che sarà quindi percentualmente un po’ inferiore al prodotto del peso per la quotazione del’oro. Questa percentuale, tipicamente dal 5% al 9% serve anche al guadagno dell’esercizio e alle spese di gestione.

Per l’apertura di un negozio di questi tipo, è necessario inoltre che la questura verifichi l’idoneità dell’esercente anche dal punto di vista dei requisiti morali necessari. Inoltre, la struttura del negozio dovrà rispondere a normative che mettono al riparo il negoziante e chi ci lavora da eventuali tentativi di rapina, e anche in questo caso è la questura che si occupa delle verifiche relative con sopralluoghi ad hoc. 

Gli operatori di metalli preziosi, possono anche agire in conto vendita. In questo caso il bene del cliente sarà venduto dal negoziante e il ricavato, a parte una certa percentuale della somma che sarà trattenuta, sarà dato all’ex proprietario del gioiello solo dopo la vendita stessa. In questo modo è normalmente possibile ricavare qualcosa in più dalla vendita dell’oggetto prezioso. Un altro metodo per avere valutazioni più vantaggiose è la permuta del proprio monile con un altro oggetto prezioso presente in negozio.

La possibilità di conto vendita e di permuta sono le principali differenze tra i Compro Oro e i Banco Metalli, che possono solo cedere i metalli preziosi acquistati a fonderie specializzate. Un’altra differenza sta nel fatto che il Banco Metalli può lavorare acquistando oggetti preziosi non solo da privati ma anche da società.

Un’altra interessante analisi riguarda la clientela dei negozi Compro Oro, e di come questa è variata nel corso degli anni.
Nei primi tempi erano soprattutto le famiglie che, per una ragione o per l’altra, si sono trovate in condizioni di forte crisi finanziaria. Per far fronte alle spese e ad eventuali debiti, si sono viste costrette a vendere il piccolo o grande patrimonio di gioielleria e preziosi in loro possesso, magari cedendo anche gioielli e argenteria appartenuti agli avi. 

Oggi possiamo dire che la tipologia dei clienti è più variegata. Infatti, anche il ceto medio fa parte della clientela di questi negozi, e non solo per necessità stringenti. Avere in casa dei gioielli che non si utilizzano più, magari guasti, li espone inutilmente al pericolo di furti. Quindi, perché non venderli per ricavarci qualcosa da sfruttare per qualche sfizio? 

Un’altra particolare tipologia di clienti recentemente osservata in questi negozi, riguarda i divorziati, categoria che, negli anni, si fa sempre più numerosa. Talvolta gli ex coniugi non sopportano di avere in casa gioielli regalati dall’ex partner, e quindi decidono di disfarsene, magari guadagnandoci qualcosa o permutandoli in altri gioielli.